«Il reale è, in ultima istanza, un prodotto dell’immaginario, sembra dirci Lisa, e del significato dell’esistenza l’uomo non ne sa molto più di quanto ne sappia il Tenebrionide: l’uno e l’altro si fronteggiano da distanze siderali, ciascuno chiuso nella propria scatola (cranio o carapace), ciascuno relegato nelle specificità bio-percettive della forma di vita cui appartiene».
Su La ricerca Riccardo Donati recensisce Memorie dal sottobosco. Per leggere la recensione completa clicca qui.
Recensione a
di Tommaso Lisa