«Tommaso Lisa ci racconta come “La normalità quotidiana divenne una cornice nella quale inquadrare istantanee di frammenti e di ricordi prelevati dalla selva psichica”. In questo Memorie dal sottobosco il sottobosco parla a lui, a noi, ne sentiamo il profumo, il profumo dell’insetto studiato da Tommaso, del fungo dove l’insetto abita, ed insieme tutti noi ci sentiamo abitanti di un paese alternativo “il paese delle meraviglie”. […] Nel bellissimo racconto ci sono gli scambi di mail con altri studiosi, c’è il filo che unisce il nonno, il padre e il figlio di Tommaso, negli affetti, c’è Google Earth, e quel viaggio, che si può fare con un clic del mouse lungo i boschi del Canada o tra le colline di San Miniato con lo stesso stupore di un viaggio fra i Coleotteri».
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