«È un continuo dialogo quello che l’autore intrattiene con il “suo” Diaperis, quasi a voler sottolineare più una continuità “genetica” tra l’uomo e il coleottero che non una metamorfosi, perché la vita è un “corpo indivisibile”, una “sostanza” che si manifesta in forme diverse».
Su L’Ottavo Martino Ciano recensisce Memorie dal sottobosco di Tommaso Lisa. Clicca qui per leggere l’articolo completo.
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