10/11/2014

La strage dei congiuntivi

Radio Corriere Tv - Fabrizio Casinelli

Ho dedicato buona parte dello scorso fine settimana alla lettura di un romanzo: “La strage dei congiuntivi”.
Un semplice romanzo, o meglio un romanzo semplice, scritto con un intento provocatorio e in alcuni passaggi anche molto irritante.
Ho iniziato a leggerlo con attenzione e quello che mi ha subito entusiasmato è stata la mia voglia di arrivare all’ultima pagina. Di divorarlo in tutta fretta. Cosa che mi succede di rado. Ma questa volta c’era il desiderio, direi l’esigenza di capire perché l’autore avesse utilizzato un romanzo per porre una riflessione arguta sullo stato di salute della lingua e della cultura italiana. E perché l’avesse fatto partendo da una scena di vita quotidiana, mettendo a nudo situazioni che tutti noi potremmo vivere. […]

Faccio mia la riflessione dell’autore: siamo un Paese che legge poco, che parla peggio e che pensa male, se è vero che la lingua è espressione del pensiero.
E siamo diventati la preda migliore di una lingua che non è la nostra. L’anglosassone non ci appartiene, lo abbiamo studiato e pure se siamo consci della sua importanza lo abbiamo italianizzato, improvvisato rendendoci ridicoli.
E allora affidiamoci ai cinque bizzarri personaggi che nel libro si uniscono a difesa della nostra lingua che quotidianamente viene vilipesa, deturpata e ferita a morte.

 

Recensione a

La strage dei congiuntivi

di Massimo Roscia

220
8,49 


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