“Marco Truzzi e Ivano De Maria non erano partiti per scrivere un libro sulle migrazioni, ma ben presto, lungo il cammino, la loro agenda cambia. Capiscono che non si può scrivere di confini ‒ siano essi naturali o artificiali ‒ senza parlare dei tentativi di forzarli, della violenza messa in campo per difenderli e, grazie a questa presa di coscienza l’itinerario si modifica, si adegua alle spinte emotive ed ecco che tocca un luogo come Birkenau, con le sue torrette e il suo filo spinato, perché non si può prescindere dal passato per analizzare il presente e perché non si può arrivare a Idomeni senza passare da Auschwitz.”
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Recensione a
di Marco Truzzi