«Può spiegare la sua affermazione: “Non dovremmo più pensare a quanta Europa, ma quale Europa vogliamo”?»
«Erano due le domande che ci siamo posti all’inizio del progetto: “quanta” Europa c’è in termini territoriali e com’è […]. Abbiamo individuato in un’Europa alla ricerca di una forte identità, sia il richiamo a determinare un confine, sia un’ansia, se non proprio paura, nei confronti del futuro prossimo».
Recensione a
di Marco Truzzi