«I muri di Tunisi che si toccano in questo libro non sono mere immagini che filano via scorrendo il dito come si fa nell’ipnosi ebete di uno schermo piatto. Sono fotografie di rivolta che invitano a riflettere, a capire, che fanno tornare indietro e sfogliare le pagine in senso inverso proprio come si fa coi libri scritti in arabo. […] Nella prefazione del libro l’autrice ci dice che «un nuovo clima di libertà di parola è nato nelle rivolte», e forse è davvero la conquista più importante di questo grande respiro che ha gonfiato i polmoni ingolfati dai lacrimogeni dei giovani di Tunisi, Maidan el Tahir, Damasco. In mezzo alla nebbia dei gas, tanti – e non solo in Tunisia – si guardavano sbalorditi, come se qualcosa di miracoloso stesse nascendo: si poteva finalmente parlare di politica! […]».
Per leggere tutta la recensione clicca qui.
Recensione a
di Luce Lacquaniti