«Il romanzo nella sua – a tratti cruda – semplicità vuole parlare del rapporto primigenio e autentico tra uomo e natura, una natura ben precisa, quella argentina, che lo scrittore riesce a tramutare in cristalline sfumature d’animo che accompagneranno il vagare silenzioso e solitario di Boga […]».
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Recensione a
di Haroldo Conti