«Scrittori come Marino Magliani costituiscono un genere letterario a sé stante: ogni loro pagina – in prosa in versi, d’invenzione o traduzione che sia – finisce per confluire in un’opera tanto organica nell’insieme quanto difficile da definire. Nella fattispecie, è lo stesso Magliani a fornire una possibile categoria riassuntiva, quella della “regale marginalità” che […] viene argomentata nel dettaglio in un passaggio cruciale di L’esilio dei moscerini danzanti giapponesi, […] libro che d’ora in poi è destinato a costituire il baricentro di un sistema di testi composto da romanzi in senso proprio […], resoconti autobiografici […], un corpus ormai ragguardevole di versioni dalla letteratura ispano-americana (il titolo più recente è Sudeste del desaparecido argentino Haroldo Conti, appena uscito da Exòrma) […]».
Recensione a
di Haroldo Conti