«Lo stile di Conti, reso mirabilmente da Marino Magliani, è rapido, vivace, scattante, talvolta sembra un colpo di fucile: le parole escono dalla sua penna e non hanno il tempo di distendersi sulla pagina perché scoppiano subito lasciando negli occhi e nelle orecchie fuoco e polvere e nella mente un’indicibile meraviglia. […] Il libro di Haroldo Conti, pur nell’apparente stravaganza, è di una profonda e lucida pensosità; sembra portarci lontano sui sentieri del sogno e delle illusioni ma ci tiene ancorati alla terra e ci invita a prendere coscienza di ciò che siamo e di ciò di cui siamo continuamente defraudati».
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