«Fortemente simbolico, ricco di un linguaggio metaforico e leggero ma non tale da disdegnare la concretezza della fisicità, dell’eros, del buon cibo, dell’alcool sempre a portata di mano, Mascaró è attraversato da una vena di umorismo, forse l’unico modo per sopravvivere al dramma di una situazione contro cui si lotta con ogni strumento possibile, ma dalla quale purtroppo si rimane sopraffatti. Come i nostri circensi».
Clicca qui per leggere la recensione.