«Uno stile pirotecnico e ruvido insieme, personaggi eccentrici e di forte concretezza proprio nella loro imprevedibilità e nella loro musicale sarabanda vagabonda. Pur nella drammaticità di alcune scene finali, Mascaró fa ciò che, appunto, la cultura deve fare: mettere in ridicolo l’autorità cieca che, per vivere, ha bisogno del silenzio dell’ignoranza».
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