«Il romanzo gioca con lo stile e la trama, in bilico continuo tra il serio e l’ironico, tra il reale e il fantastico. La vallata di Sostigno e le baite di Testagno sembrano parte di un mondo distante, impossibile, eppure sono dietro l’angolo. È divertente constatare quanto i sassi e gli abitanti del paese “pietrificato” a un certo punto vengano a somigliarsi: spigolosi e duri gli umani, selettivi e scontrosi i sassi, segno quindi di un legame esclusivo e selettivo tra i due protagonisti, ai quali ci sembra voglia dichiarare la sua appartenenza e il suo affetto anche l’autore».
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