«La cosa bella di questo romanzo che in realtà è come se fosse un racconto lungo è proprio il tono: il tono tra l’ironico, il divertito e il paesano. Claudio Morandini ci racconta una sorta di fiaba popolare e tra una pietra e l’altra vengono fuori degli aneddoti legati alla vita del villaggio […].
Al libro dò dieci fermate: il libro è scorrevole e leggerissimo, la curiosità di scoprire l’origine di queste pietre vi porta velocemente all’ultima pagina».
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