Transumanze fuori calendario. ‘Le pietre’ – La recensione
Panorama - Michele Lauro
“Con fantasia ludica potrei definire Morandini un surrealista postromantico. Condivide con il canone del romanticismo la ricerca di una rete di corrispondenze tra uomo e natura. Ma al momento di decifrarne il linguaggio segreto, invece di cedere alla tentazione del misticismo panteistico alla Holderlin, invece di aggiornare un improbabile stato di natura all’epoca del global warming o emulare le fughe autodistruttive di un Cristopher McCandless, lo scrittore aostano preferisce inventare valli pietrose ignote al turismo domenicale, popolate da scontrosi eremiti inselvatichiti. Dove la wilderness ha il suono sinistro di uno smottamento del cuore.”
Visitando questo sito, acconsenti all'uso di cookie per fini comprendenti la pubblicità e l'analisi. Leggi la nostra Informativa sui cookie per ulteriori informazioni.Accetta e chiudiLeggi di più