«Adelmo Farandola, ultimo dei solitari ed eroe del recente Neve, cane, piede di Claudio Morandini (Premio Procida – Elsa Morante 2016) è un uomo dei tempi lunghi, dell’inverno senza fine sfiorante l’eternità. Eremita di montagna che rende leggendaria la vita lassù, egli non scherza mai, è vendicativo e testardo, un residuo di quelle antiche “generazioni che la povertà e la limitatezza degli orizzonti rendevano ostinate”. Confonde sogno e realtà, un po’ per diffidenza, un po’ per le strenue astinenze dal cibo, un po’ perché la solitudine lo ha reso afasico e smemorato».