«Nel libro, le parole non sembrano già “usate” ma nuove di zecca. La potenza del lessico è ingombrante ma nel modo giusto, le descrizioni minuziose ma mai noiose. Gli occhi , le orecchie e persino il naso sono sollecitati dalla scrittura a tratti ironica e divertente. E poi c’è l’inverno, il ghiaccio e la neve […]».
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