«[…] Per decine di pagine ammiri la lingua crepitante di un dettato degnissimo di stare accanto al Verga più esatto, e poi ti ritrovi davanti a quella che qualcuno ha felicemente definito una “favola nera”. La formula aiuta se si pensa che più avanti ancora, dopo un inverno da cui il cane e Adelmo Farandola – personaggio che nasce a margine del precedente libro di Morandini e di certo ne esaspera le stravaganze – escono come eroici sopravvissuti, c’imbattiamo in un piede che emerge da una valanga».
Per leggere tutta la recensione clicca qui.