«[…] Con una lingua umana e animale perfettamente bilanciata, a tratti cinica, coinvolgente, Claudio Morandini ha costruito un romanzo che più somiglia a una lunga favola nera, in cui la montagna parla come creatura ventriloqua attraverso le voci degli animali […]. Un libro che non somiglia a nessuno nel panorama italiano degli ultimi anni, leggero e durissimo».