«[…] Il lettore arriva inevitabilmente all’ultima riga senza nessuna verità in mano, senza nessuna certezza, in quello che forse è il finale più aperto nel quale mi sia mai capitato di imbattermi. Ovviamente niente è un caso e Morandini stesso spiega, in un lungo post-scriptum, come sia affascinato dallo sfilacciarsi delle storie vere, al punto da tentare di riprodurne l’effetto anche nelle sue storie di finzione. E anche in questo, direi proprio, è riuscito a raggiungere l’effetto desiderato».
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