«Neve, cane, piede è un libro di speciale qualità letteraria, fatto di quel fulgore solitudinale, pregiato, in grado di mai svelare il difficile confine tra materico e non. […] La trama, netta, che si percepisce come una sorta di seconda presenza, uno spazio atteso e saggio, scandito dai metafisici (oppure reali) dialoghi col cane, è condita da una lingua che suona come un violino potente e insieme preziosamente spiritato […]».
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