«È tutt’altro che un romanzo del silenzio convenzionale degli ambienti alpini. In questo romanzo tutto e tutti parlano. Inseriti in una situazione di confine in cui la vita si confonde con la morte, gli esseri inanimati diventano animati e viceversa, e l’alto si confonde con il basso, per cui la montagna viene raccontata come uno sprofondamento».