«Parto da qui. Da un titolo scandito come una sequenza cinematografica, Neve, cane, piede, il nuovo romanzo di Claudio Morandini che narra la vicenda singolare di un vecchio uomo di montagna di nome Adelmo Farandola. Parto a immaginare la storia prima di aver letto il libro, prima che lo sguardo scorra sulla pagina scritta, grazie a un titolo che convoca in un sol colpo un paesaggio, un animale, un corpo. E a una copertina che ne diviene il correlativo oggettivo, eleganza di un candore bordato da frammenti di prosa come cristalli di neve, al cui centro emerge la stria di una roccia e un cane in cerca di un odore […]».
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